RICCARDO BENASSI PER 63rd-77th STEPS di ANTONELLA MARINO

TESTO

IMMAGINI

Una suoneria polifonica, scaricabile gratuitamente sul sito http://www.63rd77thsteps.com/EVERY_CASA_IS_TECHNO_CASA.html. E' il contributo che  Riccardo Benassi ha ideato per 63rd-77th STEPS, l' originale esperienza espositiva avviata a Bari da Fabio Santacroce sulle scale del proprio condominio. Il trentaduenne artista cremonese, residente ora a Berlino, inaugura una sezione "off site" della rassegna, fruibile specificamente online. La colonna sonora elettronica -  frutto della collaborazione con Margareth Kammerer  e  dj  Bado - è l'ultima  declinazione del progetto "Techno casa", prodotto inizialmente da Xing per Gianni Peng / Live Arts Week II @ MAMbo di Bologna e poi da Gallerie D’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara per Art Fall ’13 , ed esposto in Marsèlleria a Milano e al Museo Marino Marini di Firenze. Una sofisticata e complessa operazione in progress, con cui l'autore s'interroga sulle mutazioni che le nuove tecnologie, smartphones in primis, producono sul nostro rapporto con il mondo, sulle nostre relazioni con l'architettura, gli oggetti, gli arredi quotidiani.

Benassi - che è anche musicista, scrittore, designer e organizzatore di eventi artistici (collabora col gruppo Xing, ed è co-curatore di Netmage, Festival Internazionale di New Media) - nelle diverse declinazioni di Techno-Casa crea ambienti immersivi rapportati ai luoghi in cui animazioni grafiche in 3D, oggetti reali e simulacri virtuali, scenari domestici e paesaggio urbano catturati in presa diretta o simulati al computer, amplificano il flusso di pensieri, immagini, informazioni, cui siamo quotidianamente sottoposti.  

In questo eccesso sensoriale, in questa "realtà aumentata" in cui le interfacce tecnologiche dilatano le potenzialità dell' esperienza, un ruolo centrale lo riveste il suono. Un suono che si fa spazio, riempie un vuoto, diventa "colonna vertebrale" interattiva, struttura ipnotica che "trasforma un’apparente allucinazione in flusso consequenziale di eventi".

Nell' intervento concepito per Bari la comunità in rete diviene così estensione del pianerottolo reale (o viceversa). E la suoneria, quale "oggetto sonoro" espandibile nel tempo, s'insinua nelle pieghe sempre più sottili tra cose sensibili e sfera immateriale. Concetto che lo stesso Benassi spiega bene, in un dialogo con Martina Angelotti: "Utilizzo da sempre l’idea di palazzo e di architettura sociale (e tutte le sfumature ad esso collegate come condominio, corridoio, appartamento, scale, ascensore, balcone, giardino, pianerottolo, ballatoio, panchina, citofono) come stratagemma discorsivo utile a raccontare una mia visione della società – ed in generale – le gioie e i dolori dovute alla condivisione di uno spazio/tempo tra persone. In un palazzo, quello che alcuni chiamano pavimento altri chiamano soffitto. Gli zerbini sono segno di civiltà ma anche di riconoscimento e per questo mi piace immaginare che gli inquilini del condominio li appendano al fianco delle porte d’ingresso dei loro appartamenti invece che lasciarli sul pavimento (come se fossero dei quadri). Detto questo, gli unici tappeti volanti che ho visto in vita mia erano zerbini"....


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