Le ragioni di un impegno

TESTO

Le ragioni e le motivazioni che ci hanno spinto ad organizzare questa rassegna, non possono che relazionarsi alla centralità che la cultura oggi occupa nell’economia della conoscenza. È una costante particolarmente avvertita nelle grandi aree urbane del Paese, dove oggi tra il 30 e il 45% della forza lavoro in esse presente, è impegnata nei settori più creativi dell’economia: nella scienza, ricerca, comunicazione, arte, tecnologia, musica, finanza, design.
È un nuovo strato sociale che emerge, composto in buona parte da giovani e giovanissimi: dove questa nuova classe creativa si afferma, l’economia cresce. È una vera trasformazione socio-economica che continuerà e modificherà i termini di una competizione globale e locale, mettendo al centro il ruolo cruciale dell’intelligenza umana, della diffusione della conoscenza, della creatività e della quantità e qualità dei talenti che ad essa si associano.
È da queste motivazioni che nasce il primo obiettivo di questa rassegna promossa e organizzata dalla LUM: l’allargamento della propria missione, che oggi è principalmente didattica e formativa, alla ricerca e valorizzazione di giovani talenti nel campo delle arti visive in Italia, non trascurando alcun mezzo espressivo: pittura, scultura, video, fotografia, performance….
È un obiettivo che ricerchiamo attraverso la promozione di un evento di rilievo nazionale, cercando di contribuire a quel processo di valorizzazione dell’arte contemporanea italiana, da sempre penalizzata per diverse ragioni: a cominciare da una scarsa attenzione che in ambito nazionale si registra da parte dei pubblici poteri a ciò preposti, e da una mancanza di sintesi nella costruzione di modelli condivisi, di politiche culturali da parte delle istituzioni locali sia pubbliche che private.
Da queste considerazioni discende il secondo obiettivo che a differenza del precedente, si colloca in ambito locale, considerando gli stimoli, le contaminazioni culturali che questa rassegna inevitabilmente produrrà all’interno della comunità di questa città e del vasto territorio che ad essa si relaziona.
Se Bari e la sua area metropolitana composta da oltre 30 comuni nella formulazione della sua visione strategica intravede la cultura come fattore essenziale e decisivo per il suo rilancio economico, noi siamo qui a raccogliere questa sfida. Riteniamo cioè come istituzione culturale di metterci in gioco, con risorse interamente proprie e senza chiedere contributi ad alcuno, promuovendo un’iniziativa che dovrebbe inserirsi in un palinsesto di un’offerta culturale qualificata e tesa a sostenere una spendibilità almeno nazionale di questo territorio. Questo lo vogliamo fare con spirito di servizio perfettamente consapevoli che “il tempo del mecenatismo come esibizione di potere” è finito e oggi il collezionismo, sia pubblico che privato, deve essere propositivo o meglio ancora educativo.
In definitiva, se il rilancio di un territorio attraverso la cultura, passa tramite un forte processo di sintesi tra tutti i soggetti pubblici e privati, che sul territorio, hanno competenza in questo settore, e che, abdigando ai propri spazi di governance a favore di un soggetto terzo qualificato che progetta e realizza un modello condiviso di politiche culturali, bene, la nostra ambizione è quella di definire un tassello di questo modello.
Questo porta inevitabilmente a costruire un’idea di un territorio contendibile e spendibile in ambiti che ne travalicano la dimensione locale contribuendo ad assicurare alla città una proiezione nazionale nello scenario e nel mondo dell’arte contemporanea. Per conseguire un simile obiettivo, abbiamo messo in piedi, riteniamo, una buona organizzazione coinvolgendo personalità affermate e autorevoli a livello nazionale oltre che internazionale, riunite in un comitato scientifico a cui è affidata l’intera regia della rassegna.
Il comitato scientifico nomina un comitato curatoriale, altrettanto qualificato e autorevole, a cui spetta il compito di una prima selezione, composta da 15 artisti di età compresa e al di sotto dei 35 anni, che con cadenza biennale si saranno distinti in Italia per interesse critico e artistico.
Tra questi verrà prescelto il vincitore del premio che prevede l’assegnazione a quest’ultimo di una somma di denaro a fronte del quale l’artista prescelto si impegnerà a realizzare un’opera che successivamente verrà affidata in comodato gratuito alla città di Bari.
Tutto quello che sinteticamente vi ho annunciato è compreso nel regolamento della rassegna che ne racchiude il manifesto, le modalità di svolgimento, la composizione degli organi, nonché l’organizzazione degli eventi collaterali.
Si perché, accanto all’evento principale, riteniamo nostro dovere come istituzione culturale promuovere all’interno di ogni rassegna biennale iniziative che ben dirette dalle tante personalità presenti nel nostro comitato scientifico oltre che da altre altrettanto autorevoli, favoriranno un confronto e un approfondimento rivolti principalmente alla comunità degli studenti della nostra ma anche di altre università sui temi di maggiore attualità presenti nel dibattito artistico nazionale.
Se l’idea della contemporaneità, si relaziona maggiormente allo spirito del tempo, l’idea della modernità è certamente rappresentata dall’architettura. L’architettura e l’arte contemporanea sono componenti irrinunciabili della qualità urbana, ambientale ed estetica: è il tema della rigenerazione urbana questo che va ripensato cosi come meritoriamente ha fatto la Regione Puglia col suo ultimo disegno di legge.
Nell’economia della conoscenza le città devono essere concepite sempre più come un habitat creativo, capace o meno di favorire lo sviluppo, di diventare attrattive dei tanti talenti, facilitandone l’inclusione sociale. Questo ci porta inevitabilmente al tema finale, che è quello di organizzare o meglio di progettare i luoghi della cultura di una città, di un territorio vasto, che dovrà ripensarli come luoghi di produzione e non semplici luoghi di consumo culturale.
L’obiettivo finale dovrà essere quello di costruire una rete di contenitori e infrastrutture per la cultura materiali e immateriali tra cui particolarmente emerge, e ritorna inevitabile, il problema di garantire alla città un polo museale come luogo di eccellenza per la produzione delle arti visive in ambito contemporaneo. Importante dovrà essere a questo riguardo, il progetto di gestione del polo museale, dei suoi contenuti, indirizzi artistici pensati in una logica di costante rinnovamento.
In definitiva bisognerà privilegiare il progetto di una efficace e ottimale gestione al tema della spettacolarizzazione della forma del contenitore che molto spesso scade nell’autoreferenzialità affidata ai suoi contenuti formali.
 
Vito Labarile


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