02.02.2011

BAC, Bari Arte Contemporanea

Vito Labarile

TESTO

IMMAGINI

BAC - BARI ARTE CONTEMPORANEA

1.  La  logica  del progetto e la strategia culturale
Il progetto intende sviluppare le notevoli potenzialità che la città di Bari può addurre alla crescita complessiva del tessuto culturale del mezzogiorno italiano, ricca come è sul piano artistico e culturale, e già dotata di molte componenti di un discorso pubblico di qualità; la presenza di un centro importante destinato all’arte contemporanea ne completerebbe la dotazione infrastrutturale.
Si intende perciò avviare un centro con caratteristiche pubbliche “oggettive”, dovute cioè non solo all’apporto delle istituzioni pubbliche locali, ma anche di forze private o, comunque, non pubbliche, tali da potenziare la natura collettiva e pluralistica dell’investimento pubblico, e da renderlo contenuto pur se molto efficace.
Per riuscire, si ritiene che la scelta deve possedere un chiaro indirizzo sul piano culturale; si potrebbe decidere di dar vita ad un grande museo di arte contemporanea, con un’importante collezione di opere, tematiche ed autori già consolidati, che dunque faccia da “narratore” di ciò che già è sistemato, perché è stato discusso e si presenta come un tratto di storia dell’arte, anche se recente. L’impegno sarebbe però smisurato, sia per gli enormi costi di acquisizione della collezione e della gestione, sia per la difficoltà di acquisire i grandi capolavori necessari, sia infine per il fatto che, per rendersi considerabile, un museo del genere dovrebbe avere le forze per collocarsi in reale confronto con le grandi istituzioni europee del genere. E proprio in ciò, anche se vi fossero le ingenti risorse necessarie, una scelta di tal genere potrebbe rivelarsi discutibile, poiché aggiungerebbe un altro luogo ad altri già connotati in tale forma, e per rendersi giustificabile, dovrebbe perciò avere capacità di distinguersi, cosa che sarebbe possibile solo a costi davvero insostenibili per istituzioni che non siano nazionali.
Ecco perché il progetto intende puntare sui tratti più avanzati della produzione artistica internazionale, acquisendo ed esibendo opere di autori giovani ma già affermati, le cui tematiche, le cui poetiche e i cui linguaggi siano già riconosciuti e ampiamente valorizzati, e tuttavia non si possano ancora dire compiuti; una linea, insomma, che si orienta al presente più che al passato, e prova anche a dire qualcosa sul futuro.
La finalità generale è quella di contribuire a costituire un importante centro culturale tutto incentrato nel mezzogiorno d’Italia, mediante stabili connessioni tra una pluralità di soggetti di alto valore, che potrà inoltre concorrere al posizionamento della città di Bari in ambito internazionale.
Il progetto intende proporsi in collaborazione tra i maggiori centri del mezzogiorno per la ripresa di questa area del paese, ed avvia questo tema con la relazione tra le più grandi, note ed importanti città del meridione continentale, Napoli e Bari, tenendo presenti le prospettive dei progetti infrastrutturali in elaborazione tra le due aree; quest’approccio potrà non solo favorire i contatti con il Far East e i paesi del mediterraneo, in vista della nascita della zona di libero scambio in area Euro-mediterranea, ma anche sfruttare la “polarizzazione” dovuta al collegamento tra due grandi aree metropolitane.
Un centro per l’arte contemporanea che riuscisse a mantenere alta qualità e programmi di livello è necessariamente internazionale, sicché opera con una duplice caratteristica: è un attrattore – artistico, ma anche turistico – ed un veicolo che porta con sé la città nel mondo.
Il carattere del centro di cui si discute, cioè, ha tratti che consentiranno di condurre molti protagonisti della scena artistica globale a Bari, e al loro seguito anche molti stake- holders e share-holders. La presenza su riviste, siti web, cataloghi e pubblicazioni, la programmazione delle residenze, delle conferenze, dei programmi di educational e sociali, collocherà – a mezzo del BAC - la città al centro di un luogo di dibattito del tutto nuovo per Bari, che potrebbe provare ad utilizzare questo posizionamento sul piano comunicativo.
 
Il progetto si impernia su di una alleanza iniziale con  la Fondazione Morra Greco, che dispone di una collezione di oltre 500 opere, tutte prodotte negli ultimi 15 anni, e che continua ad acquisire lavori, può offrire, da subito, la disponibilità di una parte del proprio patrimonio, da esibire in forma permanente nella città di Bari, e che a sua volta intende offrire le proprie capacità a supporto di progetti che implementino il discorso pubblico, la produzione ed il dibattito in ambito artistico e culturale nelle grandi città meridionali. Ciò consente una intensa connessione con Napoli, sede della Fondazione, e con la Regione Campania, che della fondazione è partner.
 
 
2.  La proposta di coalizione tra istituzioni pubbliche e soggetti privati

a.      La Fondazione – costituzione e patrimonio iniziale
 
Il progetto prevede l’avvio e la stabilizzazione progressiva della struttura patrimoniale e del modello gestionale del centro per l’arte contemporanea di Bari in collaborazione strutturale tra soggetti pubblici, regionali e locali, e privati, a mezzo di una fondazione a modello partecipativo, con un approccio dunque, anzitutto, sussidiario, ai sensi dell’art. 118 Cost., e volto al pluralismo nelle politiche culturali.
La Fondazione sarà strutturata in modo tale che il Comune di Bari, e le altre Istituzioni che la sorreggessero, contribuirebbero alla sua patrimonializzazione con una somma di denaro e con il diritto d’uso dell’ex  Teatro Margherita, forse anche della Sala Murat  e dell’ex mercato del pesce; mentre il nucleo iniziale della collezione artistica, anch’esso patrimonio, capace di dare da subito forma museale all’iniziativa, verrebbe fornito in diritto d’uso trentennale dalla Fondazione Morra Greco, la quale si è anche obbligata a fornire, oltre che la bozza di Statuto della Fondazione, uno studio di fattibilità per il restauro dell’ex Teatro Margherita, ed il suo adeguamento a centro espositivo permanente, commissionato allo studio dell’architetto David Chipperfield.
A tale patrimonio potranno aggiungersi, oltre che nuove acquisizioni, anche collezioni, coerenti con la linea culturale del BAC, conferite da altri soggetti. In ogni caso, potranno aggregarsi alla Fondazione, anche con responsabilità decisionali, e dunque con la partecipazione ai suoi organi, altri soggetti che si impegnino a sostenere il BAC per un periodo pluriennale, con una misura finanziaria che verrà definita dal CDA, ed è ragionevole auspicare che, in particolare, tali apporti giungano dal territorio pugliese.
 
b.     La Fondazione – programmi di attività
 

  1. La struttura museale

Il BAC potrà nascere sin da subito come un Museo, disponendo di una collezione stabile degna di esposizione, di elaborazione in una struttura linguistica, e dunque capace di creare un discorso pubblico mediante l’arte. La collezione potrà poi essere progressivamente implementata mediante successive acquisizioni, ed a regime il museo potrà essere collocato nell’edificio dell’ex Teatro Margherita.

  1. Gli interventi temporanei (mostre ed esposizioni)

Il BAC vorrà tuttavia essere un museo del XXI secolo, e dunque non riposare solo sulle sue raccolte, ma aprirsi a scrutare ciò che avviene oltre se stesso; sarà in grado di assicurare alla città ed ai suoi ospiti e visitatori i migliori curatori disponibili in sede internazionale, le più vivaci proposte artistiche, ed i nomi più attrattivi, discussi ed apprezzati del panorama artistico, con mostre ed esposizioni estremamente dinamiche e stimolanti, il tutto con un investimento di risorse pubbliche assai ridotto rispetto a quanto, di norma, occorrerebbe.
Gli spazi destinati alle mostre ed alle esposizioni, oltre alla sede dell’ex Teatro Margherita, potranno essere la Sala Murat, ed altri che i Fondatori volessero, anche temporaneamente, mettere a disposizione.
A regime, saranno programmate almeno tre mostre annuali, oltre a quelle in esito del programma di residenze, in modo da contenere i costi di produzione, cosa che sarà consentita non solo per l’efficienza economica derivante dalla consolidata esperienza della Fondazione Morra Greco, ma soprattutto per il collegamento che essa assicura con la propria e con altre strutture espositive meridionali, una piattaforma artistica che, in questo modo, si prospetta come una delle maggiori potenzialità europee. A regime, le interconnessioni con gli altri centri meridionali, con il programma residenziale e con quello di new welfare consentiranno una vera e propria produzione continua di iniziative, eventi e produzioni, in un modello assolutamente innovativo.
 
 

  1. Il progetto residenziale

Il BAC dovrà riconoscere tra le proprie missioni lo sviluppo delle arti, in connessione con il territorio locale; curerà perciò la permanenza di artisti in città e nella Regione, con l’esplicito intento di favorirne una produzione legata a Bari ed alla Puglia, se non altro perché nata e concepita lì. Il progetto residenziale avrà un suo esito espositivo, poiché sarà costruito in modo da consentire l’allestimento di almeno una mostra annuale, una produzione specificamente connessa alla permanenza di artisti sul territorio.
La Fondazione Morra Greco è tra i soggetti più esperti a livello nazionale sui programmi di residenza artistica; a regime, ed in prospettiva, essa ha in animo di sviluppare con particolare attenzione questo aspetto, anche utilizzando significative risorse immobiliari locali, di cui sarà a breve in grado di disporre.
 

  1. Gli interventi di new welfare (educazione, nuovo pubblico e investimenti sociali)

Il BAC sarà posto in grado di sviluppare un programma di intervento sociale del tutto inedito in Italia, con attività volte all’avvicinamento all’arte per categorie e zone della città svantaggiate, bambini anche in età prescolare, e la fornitura di servizi di ausilio e sostegno peculiari. L’elaborazione e la gestione di siti web particolarmente dinamici e proattivi, inoltre, condurranno il BAC ad essere presente con eccellente visibilità e riscontro in rete, una presenza di grandissimo rilievo per una città, ed altrimenti molto difficile e dispendiosa, nella società contemporanea, e soprattutto un mezzo per allargare il pubblico, il dibattito, la conoscibilità del BAC e, di conseguenza, della città di Bari e della Puglia. La Fondazione Morra Greco sta da anni studiando e mettendo a punto programmi sociali legati all’arte, in collaborazione con L’UNICEF Italia, la Fondazione Audrey Hepburn, il Malmö Konstmuseum, e il Modemin Taiteen Museo di Vaasa, il museo Kiasma di Helsinky, musei pubblici scandinavi che vantano un primato europeo nelle strategie di educational
 
c.      La Fondazione – profili gestionali
 
Dal punto di vista finanziario, il progetto si qualifica per una notevole propensione all’economicità, tendendo a produrre benefici di scala che ridurranno i costi vivi delle attività; in ogni caso, il progetto è fondato su di uno studio di fattibilità economico finanziaria, che considera le necessità gestionali a regime e nella fase di avvio.
Il comune di Bari, ed eventualmente altre Istituzioni pubbliche, contribuiranno alla gestione della costituenda Fondazione BAC- Bari arte contemporanea (denominazione provvisoria) una somma di denaro, volta a coprire lo spending deficit, nei limiti indicati dallo studio di fattibilità.
I fondatori del BAC dovranno impegnarsi per acquisire ogni risorsa ed ogni sostegno economico utile a ridurre l’impegno finanziario delle istituzioni pubbliche, ed a tendere, almeno, all’equilibrio tra costi e ricavi di ogni genere
d.     La Fondazione – partners e profili decisionali
Il partenariato pubblico privato è aperto a tutte le forze della città e della Regione che vogliano aderirvi, purché con risorse di livello e qualità adeguate e coerenti con la strategia culturale del BAC. Singole attività e programmi potranno poi essere oggetto di misure ulteriori di sostegno, sia mediante contributi pubblici che con supporti privati.
In linea tendenziale, si studierà un sistema decisionale che contempli un giusto riconoscimento alla presenza del Comune di Bari, ed al contempo che ponga la Fondazione Morra Greco in condizioni di dispiegare integralmente i propri apporti artistici, organizzativi, aziendali e curatoriali, assumendo gli oneri della direzione artistica. Gli accordi già intercorsi auspicano e predispongono le misure per la più appropriata presenza per la Regione Puglia; ulteriori apporti, di singoli, aziende private o soggetti pubblici, saranno graduati in termini da consentire il meccanismo ad essi più adeguato. La Fondazione BAC sarà infine dotata di un comitato artistico e scientifico di altissimo profilo.
 
3.  La fase di avvio
E’ ragionevole supporre che l’individuazione, la destinazione, l’adattamento e l’allestimento della sede definitiva del BAC possano richiedere un certo tempo; intanto, con la nascita e la costituzione della fondazione, il BAC potrà già cominciare ad avviare una serie di attività, strumentali e preparatorie (reperimento di ulteriori risorse finanziarie, di ulteriori partecipanti, la programmazione delle esposizioni, l’avvio di meccanismi comunicativi che comincino ad attestare il centro nelle opportune sedi internazionali, selezione del personale, ecc.), e operative (mostre, residenze, incontri e conferenze, ecc.). Inoltre, si potranno avviare le operazioni di consolidamento patrimoniale, e procede alle decisioni progettuali per l’utilizzo dei beni. Sarà individuata una sede provvisoria, dotata di uffici che possano consentire l’attività sino all’apertura della sede definitiva, ed uno spazio espositivo provvisorio, che potrebbe essere individuato nella sala Murat.
 
 


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