Chiara Fumai

TESTO

IMMAGINI

BIOGRAFIA

L'opera in mostra al Margherita

Le opere di Chiara Fumai - installazioni, video e performance, contaminate da strategie relazionali e musica sperimentale - sono narrazioni a trama aperta, in bilico realtà e immaginazione. Il bacino di spunti cui attinge spazia dalla filosofia al pensiero politico, dalla scienza all'occultismo, dalla storia alla fiction ed è frutto di una coerente ricerca.  L’atmosfera che ne deriva è spesso surreale e visionaria, ammantata da un forte desiderio di fuga dalle proprie paure, come dagli stereotipi societari e sessuale - la ridefinizione delle identità, specie al femminile - dalle regole stesse del sistema dell'arte. Il confine tra realtà e fantasia è molto labile, sebbene si muova, ogni volta, da un’analisi quasi scientifica della documentazione che è a sostegno delle sue indagini.
Nell’opera “La donna delinquente”, lo spettatore incontra i fantasmi di quattro illustri uomini di scienza ottocenteschi (Cesare Lombroso, Charles Robert Richet, Hugo Munsterberg, Filippo Bottazzi) e del giornalista Luigi Barzini, invitati a dicutere sui misteri psicocinetici della medium analfabeta Eusapia Palladino (1854- 1918), originaria di Minervino Murge. Traendo spunto dalle divergenze tra le quattro perizie eseguite (in vita) dai partecipanti sul caso Palladino, la narrazione a quattro voci consente a ciascun partecipante di descrivere la performance psicocinetica di cui è stato testimone, di esporre la propria teoria e farsi contraddire dai colleghi.  Senza giungere mai a una conclusione, il convegno si  protrae per l’intera durata di esposizione dell’opera, producendo una bizzarra fantasmagoria, tra insospettabili conversioni e scricchiolii anti-materialisti, dove le truffe di Eusapia ai danni degli scienziati, la sua irriverenza e la sua immaginazione diventano metafora di un imminente cambiamento sociale.


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