Emiliano Maggi

TESTO

IMMAGINI

BIOGRAFIA

L'opera in mostra al Margherita

Emiliano Maggi ha concepito una statua dedicata a una creatura fantastica: una divinità canina a cui l’artista rivolge la sua devozione e quella “degli essere umani che credono ancora e ancora si sentono ispirati dal mondo animale e da una libertà pura e selvaggia” come spiega lui stesso.
Caratterizzata dalla presenza di calchi in cera e resina delle mandibole di un cane – simbolo di fedeltà e mansuetudine ma anche di ferocia animalesca – la scultura, che poggia su un basamento come le statue dei santi, è immersa in un’atmosfera ad alto potenziale emotivo in cui riecheggia una versione dell’inno del Te Deum, eseguito con un antico strumento, i “campanelli” medioevali. L’immaginario fantastico e volutamente eccessivo di Maggi – spesso messo in scena in azioni che prevedono l’uso di maschere e costumi, suoni e gestualità – accompagna lo spettatore in un viaggio allegorico attraverso l’anima, la paura, l’amore e la morte.


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