In perfetta sintonia con l’idea di spazio espositivo come contenitore, Paola Angelini trasforma la galleria Arcore d Bari in una scatola di cartone, enorme, di quelle che puoi entrarci e percorrerle per scoprire le opere che compongono la personale di questa giovane artista italiana. Pitture e disegni, prendono forma attraverso pennellate decise e gesti forti che hanno il sapore della pittura gestuale e espressiva, tanto legata allo stato d’animo e alla forza dirompente della mano che crea quanto ad una controllata riflessione del linguaggio pittorico.
Grandi tele cariche di un immaginario inquietante e buio, colmo di blu intenso che può essere la notte ma anche l’abisso, l’acqua fluente, metafora del tempo che scorre inafferrabile. Sono mostri quelli che traccia Paola Angelini, bestie feroci che appaiono come immerse in un paesaggio fiabesco, spaventando e lasciando risalire paure interiori e pericolosi stati d’animo. Le figure sono tracciate rigidamente, quasi scalfite sulla fragile superficie pittorica, che si appesantisce di materia e materiale, strati di colore contornati da perimetri dalle cromie forti, una giungla di sogni e di segni, di presenze immobili ma pronte all’attacco. Una figurazione quasi nordica tendente all’horror vacui, che racchiude il coraggio dell’astrazione, e racconta un tempo di creazione fatto di impeti violenti che scuotono come gli incubi durante il sonno.
è stato catturato un grande animale! nasconde all’esterno e svela all’interno stati di agitazione e tormento, quasi fossero preziosi attimi di creazione, ma è anche una gabbia, una occasione per vedere quelle bestie da vicino, fisse come fossero imbalsamate ma che trattengono la vibrante energia del fare pittorico. Una sottile metafora tradotta in un gigantesco incubo ad occhi aperti, un percorso straniante capace di catapultare lo spettatore in una dimensione altra, fatta di atmosfere visionarie e affascinanti immagini dal sapore indigeno.
