15.03.2013 GIUSEPPE GABELLONE ALLA GAMEC DI BERGAMO

TESTO

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La mostra, prima personale che un’istituzione pubblica italiana dedica al lavoro di Giuseppe Gabellone, presenta una serie di opere inedite concepite per l’occasione e segna il ritorno espositivo dell’artista in Italia dopo alcuni anni.

Sin dalla seconda metà degli anni Novanta, il lavoro di Giuseppe Gabellone ( Brindisi 1973) si è imposto all’attenzione del pubblico e della critica internazionali per l’originalità del suo approccio ai linguaggi della fotografia e della scultura e per il rigore formale e concettuale che lo caratterizzano, portando l’artista a prendere parte giovanissimo a due edizioni della Biennale di Venezia (nel 1997 e nel 2003) e a una Documenta di Kassel (2002).

Nel suo lavoro, Gabellone esplora la relazione tra scultura e fotografia, tra bidimensionalità e tridimensionalità, tra l’immagine e la sua fisicità conducendo il medium fotografico e il concetto di scultura su nuovi piani di linguaggio. Inoltre, l’artista pone in dialogo astrazione e figurazione, tattile e visivo, naturale e artificiale, iper-realismo e decorazione, accrescendo la relazione tra le qualità tattili di un’immagine e il suo esistere in un altrove privo di fisicità.

Per la sua mostra alla GAMeC, Gabellone ha sviluppato una serie di lavori inediti all’interno di un percorso espositivo pensato in relazione allo Spazio Zero del museo. Tre grandi opere a parete costituiscono l’ossatura della mostra e sono il risultato di un processo compositivo e scultoreo nato a partire dall’elaborazione visiva di parole e brevi frasi. Di ciascuno di questi piani estremamente elaborati è stato poi realizzato un calco in resina plastica, un materiale in grado di registrare le minime variazioni della materia ma che, al tempo stesso, raffredda e allontana la percezione del lavoro manuale. Questi tre monumentali alto-rilievi creano quindi una serie di oscillazioni e di ambiguità percettive tra scultura, pittura e linguaggio.

Lo spazio espositivo, inoltre, accoglie un enorme intervento installativo concepito per trasformare l’esperienza percettiva dello spettatore, sollecitando il suo senso tattile oltre che quello visivo.

La mostra è accompagnata da un catalogo monografico che documenta, oltre al progetto per la GAMeC di Bergamo, la produzione artistica di Gabellone degli ultimi quattro anni. Il catalogo, edito da Mousse Publishing, include testi di Tom Morton, contributing editor di Frieze Magazine e curatore indipendente e di Alessandro Rabottini, curatore della mostra.

La mostra è parte di una serie in onore di Arturo Toffetti.
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GAMeC – Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
Via San Tomaso, 53 - 24121 Bergamo
Tel. +39 035 270272
www.gamec.it


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