15.12.2012 KAJA LEIJON, “WASTELAND” DA MURATCENTOVENTIDUE

TESTO

IMMAGINI

La galleria Muratcentoventidue Artecontemporanea prosegue il suo programma espositivo con Wasteland, la prima mostra personale in Italia di una giovane artista norvegese, Kaja Leijon.

La mostra è sostenuta da The Office of Contemporary Art Norway.

I video artisti scandinavi riflettono sul rapporto che l'uomo ha con la realtà intorno a sé, proponendo immagini che si soffermano sul paesaggio naturale, sui luoghi della quotidianità, sugli ambienti domestici, caricandoli di mistero e di nuovi interrogativi.

Ne è un esempio Kaja Leijon che con i suoi video e le sue fotografie, mette in discussione la nostra percezione della realtà, riflettendo su come concezioni preconcette possano influenzare il nostro modo di vedere e interpretare ciò che ci circonda.

Wasteland , il video che dà il titolo alla mostra, consiste di alcuni brevi episodi in cui viene esplorato il confine tra realtà e immaginazione.

Appaiono quattro personaggi che agiscono in luoghi e tempi diversi. Il video, a differenza dei precedenti dell’artista, ha una narrazione non lineare: l'ubicazione, i personaggi e le situazioni, giocano un ruolo maggiore di trama e causalità. Vediamo una donna che corre lungo una via in una zona deserta, la curva di una strada vista dal finestrino posteriore di una macchina e altre situazioni che si possono associare e mettere in relazione con immagini già archiviate nella memoria di ogni spettatore. In Wasteland l’artista ha voluto approfondire alcune delle idee e dei temi già accennati nei suoi primi video. Si chiede come nasca la paura e come l'esperienza di sentirsi soli e minacciati sia influenzata dai film che abbiamo visto e per far ciò, rifacendosi ad Alfred Hitchcock, utilizza uno strumento narrativo tipico del genere thriller, la suspense. Crea situazioni in cui i personaggi femminili sono soli nel loro ambiente e che richiamano al contempo, ambiguamente, l’idea di piacere e di paura, per mostrare quanto sia sottile la linea che separa uno stato d’animo dall'altro.

Il video riflette su come la fantasia e l'immaginazione siano influenzate dall’immaginario cinematografico e sul modo in cui le immagini dalla fiction si integrano nella nostra vita.

Screening è una raccolta di brevi clip che sembrano ambientate in uno studio fotografico. Nel video vediamo alcune giovani attrici alle prese con qualcosa che assomiglia a un’audizione: sono un po’ nervose e osservano ciò che accade dietro la macchina da presa, ricevendo istruzioni da qualcuno che non vediamo. Sembra siano in attesa di essere stimolate, attraverso alcuni brevi approcci, a scivolare dentro e fuori da un ruolo, uno stato d'animo. E’ proprio su questa fase di passaggio tra l’interpretazione di un ruolo e la realtà si concentra l’artista.

Il video esplora il modo in cui creiamo i nostri ruoli e ci relazioniamo con essi.

Completa la mostra una foto Untitled(black and white) in cui appare una delle donne che vediamo in Screening mentre imbraccia un fucile. Viene proposta come un manifesto con un chiaro riferimento all’estetica del poster cinematografico.


torna su