24.07.2013 OTNARAT - NICO ANGIULI: TARANTO A FUTURO INVERSO

TESTO

IMMAGINI

OTNARAT – Taranto a futuro inverso

L’acciaio, l’acqua, la scultura di Nicola Carrino sono gli elementi da cui un gruppo di ricercatori parte per ritrovarsi nella dimensione spazio temporale di Otnarat: città dell’immaginario e di un’altra Taranto possibile. 

In questo tempo al futuro inverso, il presente è riconsegnato ai tarantini.

Palazzo Ulmo in via Duomo (storico edificio abbandonato nel cuore della città vecchia), diviene dispositivo da cui Matteo Fraterno, Lorenzo Romito, Giorgio de Finis ed il Ilmotorediricerca intercettano le istanze e le urgenze del territorio.

Matteo partendo da alcune frasi del libro La nascita di Venere di Alberto Savinio darà vita, assieme a tre musicisti tarantini, al dispositivo musico-relazionale Matteo e gli Otnarat, che agirà lungo i luoghi simbolo dei poteri forti a Taranto; Lorenzo Romito di Stalker/ ON, incontrerà la società civile per ripercorrere le ragioni di una “deportazione retribuita” che negli anni '70 sradica dalla città vecchia migliaia di nuovi metalmeccanici verso i quartieri dormitorio. Giorgio de Finis attraversando il territorio documenterà fotograficamente l'assenza di una ampia progettualità urbana ed il collettivo Ilmotorediricerca, coordinerà le varie azioni che la docufiction restituisce in chiave lirica.

 

 

Le Taranto rooms 

C’è modo e modo per raccontare una città.  

Basta lasciarsi alle spalle lo schermo e le visioni doc nel cortile e salire al piano nobile di Castello Risolo per averne la prova. Qui, infatti, si dipanano le Taranto Rooms, un progetto espositivo che abbraccia una pluralità di approcci, linguaggi e ricerche di autori che hanno scelto la Città dei due mari come soggetto e oggetto d’indagine. Più che una collettiva tout courtTaranto Rooms cerca di costruire relazioni e di intrecciare i percorsi di sette artisti che, in tempi e modi diversi tra loro, hanno lavorato sul paesaggio visivo e sonoro della città, sulla storia e la materia viva che sottende un tessuto urbano complesso e sfaccettato. Si tratta per lo più di segni e presenze, da cui emergono storie e testimonianze che in alcuni casi toccano il nervo scoperto di emergenze tristemente note ai più per i fatti di cronaca, in altri invece le sorvolano per aprire squarci di conoscenza su aspetti e circostanze ignote. Impegno civile, dunque, ma anche un forte senso dell’ironia, poesia, disagio, nonsense, oblio, anarchia e visionarietà legano le opere di Nico AngiuliAlessandra GuttaglierePatrizia Emma ScialpiEzia MitoloFrancesco GiannicoIsabella Mongelli e Gianluca Marinelli invitati a dar vita ad installazioni audiovideo, fotografiche e live performance in questo lavoro site specific a cura di DamageGood e Big Sur Lab, dove i rimandi a luoghi e figure tracciano strade densi di significazioni molteplici.

 

 

 

http://tarantorooms.tumblr.com/

http://www.nicoangiuli.com/otnarat.html


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