28.10.2012 FLAVIO FAVELLI, “GRANDE SALENTO”

TESTO

IMMAGINI

Grande Salento di Flavio Favelli è la conclusione del progetto Luminaria Essay iniziato e inaugurato lo scorso 13 luglio a Specchia a cura di Art At Work

Il progetto Luminaria Essay (Saggio sulle luminarie) ha come tema le luminarie, il decoro tipico delle feste patronali pugliesi, che diventa nelle mani di Favelli una materia prima aperta a molteplici manipolazioni e trasformazioni, che non solo attivano la struttura formale di questi oggetti, ma ne trasformano completamente il significato. Come spesso nel suo lavoro, Flavio Favelli dimostra una spiccata capacità di estrapolare dal vissuto personale e dalla storia collettiva sollecitazioni in grado di innescare un processo di riflessione sul ruolo sociale dell’artista contemporaneo. Le sue sculture nate da materiali di scarto sottolineano l’importanza della comprensione del passato per arrivare ad una adeguata lettura del presente e ci offrono la possibilità d’immaginare in maniera creativa il futuro.

A Specchia le opere dell’artista entravano in un dialogo costruttivo con le austere e magniloquenti architetture dell’ex Convento dei Frati Francescani Neri e di Palazzo Risolo valorizzandone i dettagli e la fisicità e trasformandosi in delle presenze fantastiche e suggestive. Nelle parole dell’artista:

Ho sempre concentrato il mio lavoro su oggetti e materiali pre-esistenti che ricostruisco e ridefinisco in forme nuove, dal vetro di Murano, alle cancellate alle ringhiere di ferro battuto, dai pavimenti in graniglia fino a mobili e arredi trovati nei mercatini dell’usato.

Le luminarie con la loro struttura in legno dipinta di bianco e i disegni delle lampadine mi hanno sempre affascinato sia formalmente che per l?ampio immaginario che evoca il loro utilizzo.

Il mio intento è stato quello di costruire, attraverso un laboratorio pratico con giovani studenti e giovani artisti, un'intera mostra su questo materiale, una mostra finalizzata a sviluppare nuove possibilità di forme e significato. Ho utilizzato quindi la struttura delle vecchie luminarie come materiale per nuove opere. Ho, infatti, prelevato luminarie dismesse da varie ditte del Salento coinvolgendole in modo attivo nel mio progetto e creando una mostra diffusa site-specific secondo un approccio di ricerca incentrato sulla mia personale lettura del territorio e del paesaggio.

A Torre Maizza l’artista reinterpreta le sculture e le installazioni luminose create a Specchia installando “Per Bellezza luminaria”, una grande gabbia nera evocativa di emozioni contrastanti e tre opere sospese; realizzerà inoltre una nuova opera site-specific, il murales “Grande Salento” su un muro esterno della masseria. Una scritta monumentale che sembra risalire a un'altra epoca, evocando il passare del tempo e un’idea di grandiosità e di speranza.

“Dal colonialismo poi con la caduta del Muro e dell'Unione Sovietica l'identità dei popoli ha scosso la Storia.  Nei miei ultimi viaggi in Puglia e soprattutto in Salento ho avvertito la differenza fra luoghi apparentementi vicini ma distanti come storia. Il pianeta Puglie comprende varie realtà che forse mai come in questo caso rappresentano quelle del nostro Paese. La Terra d'Otranto era una regione che comprendeva le odierne province di Lecce, Taranto e Brindisi e fu smembrata nel 1927. Ho sentito parlare di un Grande Salento che sarebbe la riesumazione della Terra d'Otranto, anche se la questione non è chiara perché le subregioni della Terra delle Gravine e della Murgia non sarebbero comprensibili all'interno di questa idea. La mia scritta evoca una realtà complessa quindi, dai confini labili, ma radicata nella storia di questa terra.


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