Doppelgaenger. Nuova rotta per l’arte contemporanea a Bari

Alessandra Lozito

TESTO

IMMAGINI

Doppelgaenger aprirà le sue porte al pubblico il prossimo 4 giugno. È un nuovo spazio dedicato all’arte contemporanea nel cuore di Bari vecchia. Giovani e determinati i due galleristi fautori dell’iniziativa: Antonella Spano, gallerista con una lunga esperienza nella storica Bonomo di via Nicolò dell’Arca, e Michele Spinelli, avvocato e collezionista barese.  
“Il progetto è nato quattro anni fa e ha richiesto un lungo periodo di gestazione prima della completa realizzazione”, ci racconta Spinelli.” La forte passione e volontà di aprire un nostro spazio espositivo ha fatto sì che i problemi incontrati non venissero percepiti come ostacoli ma come parte fondante di un percorso di crescita e stimolo”. Doppelgaenger -dal tedesco sdoppiamento-  complesso scioglilingua esterofilo, racchiude in sé tutti gli elementi di cui si compone la ricerca della neo-galleria. “Tutto viene ricondotto alla dualità”, rivela  ancora Spinelli- “la ricerca è rivolta alle odierne indagini nelle arti figurative da un lato, dall’altro alle sperimentazioni della video-arte, dell’installazione e della performance.
Bari città dell’arte negata. Bari periferia della cultura. Così recentemente la nostra città è stata descritta da Edek Osser sul numero di maggio del Giornale dell’Arte. Una realtà acre che forse dovrebbe puntare sulla cultura del contemporaneo per crescere ed emanciparsi? “Bari e la sua provincia hanno bisogno e meritano di ampliare la propria offerta” dice Spinelli, “una delle missioni della nostra galleria è essere un polo di attrazione e promozione culturale, gli spazi di Doppelgaenger consentiranno di condurre una ricerca trasversale nelle arti e di creare delle contaminazioni”. E i baresi sono pronti a nuove sfide culturali? “Le mie speranze sono tutte riposte nei fruitori” continua il giovane collezionista, “con l’aiuto degli altri operatori di settore della città, coraggiosi come noi, i cittadini saranno coinvolti in attività alle quali non sono normalmente abituati, fortificare il sistema cultura è importante e necessario per la formazione di massa critica, attenta a cogliere le occasioni di incontro e confronto”.
La galleria ha già avviato una fitta programmazione artistica composta da mostre personali e collettive. “La nostra prerogativa” continua il co-fondatore, “ è quella di seguire con attenzione un limitato numero di giovani artisti nazionali ed internazionali, creando profondi legami di collaborazione”. Tra le novità proposte: attività collaterali ed eventi off che terranno sempre acceso il motore-doppelgaenger;  inoltre, un progetto editoriale che darà la possibilità a giovani artisti di realizzare dei “libri-opera” e l’inserimento nello staff di un giovane critico, Vittorio Parisi, che da Parigi seguirà costantemente i testi critici di ogni esposizione realizzata. Ancora, un interessante programma di residenza per artisti, Xenìa, dal greco antico ospitalità. Il progetto, in futuro forse aperto anche ai curatori, basa la propria forza sulla necessità e voglia di avere dei forti rapporti personali tra ospiti ed ospitanti. Non a caso, infatti, Palazzo Verrone sarà casa e bottega per i due galleristi. La storia dell’antico edificio dell’ XI sec. dialogherà con la sperimentazione e le indagini dell’arte attuale. Una atmosfera ibrida, dove arte e vita si contamineranno in un intreccio variegato dagli esiti inaspettati.
L’opening tra venti giorni, con una personale dedicata a Giovanni Ozzola: Castaway Depot, 41° 7’ 31’’ N 16° 52’ 0’’ E – In a sentimental mood. In mostra numerosi lavori del giovane artista fiorentino, tra questi, 92 lastre di ardesia su cui sono state incise le rotte dei grandi navigatori, da Colombo a Charles Darwin. Tòpos della ricerca di Ozzola è il tema del viaggio, dell’esplorazione e della scoperta; della navigazione attraverso mare, tempo, luce.
Da qui parte il viaggio di Doppelgaenger, che promette di diventare nuovo punto di riferimento barese per l’arte contemporanea.


torna su